➜Giovedì 30 marzo ➤ 21.00 ➜Venerdì 31 marzo ➤ 21.00
➜Sabato 1 aprile➤ 18.00; 21.00
➜Domenica 2 aprile ➤ 16.30; 18.45; 21.00
➜Mercoledì 5 aprile ➤21.00
Giuseppe “Beppe” Fiorello esordisce alla regia del lungometraggio Stranizza d’amuri, già titolo di una celebre canzone del suo concittadino Franco Battiato, con un progetto che può giungere inaspettato rispetto alla sua immagine cinematografica e televisiva di maschio alfa, quando invece è proprio questo a rendere la sua scelta particolarmente interessante.
Sicilia, estate 1982. Nino è il figlio maggiore in una famiglia di creatori di fuochi d’artificio: gente onesta, allegra e laboriosa. Il ragazzo ha appena terminato il liceo con profitto e il suo regalo è stato quel motorino con cui scorrazza gioiosamente attraverso la campagna siciliana. Gianni è un suo coetaneo tornato dal riformatorio che vive in un altro paese con la madre e il patrigno che gli ha dato un lavoro nella sua officina e un tetto sopra la testa, ma che lo tratta con continuo disprezzo. Di fronte all’officina c’è il bar i cui avventori si dilettano a prendere in giro il ragazzo additandolo come omosessuale. Un giorno, mentre Gianni sta andando a consegnare un Ciao ad un cliente, Nino lo sperona con il suo motorino: è la scintilla che accende un’amicizia meravigliosa, che potrebbe condurre a qualcosa di molto più profondo. Ma la Sicilia rurale dei primi anni Ottanta non è il luogo per questo tipo di relazioni dai confini incerti.
Perché il suo punto di vista su una giovane relazione omosessuale, ispirata a fatti realmente accaduti, è quello di un uomo adulto siciliano ed eterosessuale, intenzionato a evidenziare quei pregiudizi dei quali il suo film mostra le radici culturali e la persistenza tenace.
Fiorello ricrea un mondo e un momento nel passato che appartiene alla sua autobiografia con grande onestà e immediatezza, riportandoci ad un’epoca di ottimismo (sottolineata dalla marcia trionfale della nazionale di calcio verso la vittoria nel campionato mondiale) e di relativa spensieratezza che oggi sembrano fantascienza, e soprattutto ricordandoci la luce, i colori, le temperature ambientali ed emotive di quelle estati al sud che sembrava non dovessero finire mai, e in cui i giovani potevano immaginarsi onnipotenti.
Fiorello e i suoi cosceneggiatori Andrea Cedrola e Carlo Salsa tratteggiano tanto i vitelloni omofobi del bar e il patrigno violento quanto i genitori di Nino affettuosi, ironici e aperti agli altri, benché pronti a tramandare tradizioni che appartengono ad un patriarcato millenario. Personaggio pieno di ombre è invece la madre di Gianni, che ha già conosciuto la discriminazione nei confronti del figlio e vive nella paura di non saper proteggere né lui né se stessa dalla crudeltà della società patriarcale siciliana.
https://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2023/03/stranizza-damuri.jpg1285900Politeama Fanohttps://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2022/04/politeama-LOGO2022-300x125.pngPoliteama Fano2023-03-29 15:03:392023-03-29 15:03:41STRANIZZA D’AMURI di Giuseppe Fiorello
➜Giovedì 30 marzo ➤ 21.00 ➜Venerdì 31 marzo ➤ 21.00
➜Sabato 1 aprile➤18.00
➜Domenica 2 aprile ➤ 16.30; 18.45
Walter Veltroni porta sullo schermo il suo romanzo mutandone alcuni elementi ma conservando lo spirito che ne ha informato la scrittura.
Giovanni ha ‘dormito’ per 31anni. Il giorno in cui, a piazza san Giovanni, si tenevano i funerali di Enrico Berlinguer l’asta di uno striscione gli è caduta in testa procurandogli un coma profondo durato così a lungo. Ora però il mondo in cui l’allora diciottenne si viene a trovare è decisamente cambiato. Avrà bisogno dell’aiuto della suora che gli era stata a fianco nel corso della degenza e di un ragazzo affetto da mutismo selettivo.
I cambiamenti sono dettati non solo dalla necessaria considerazione del passaggio dal linguaggio letterario a quello cinematografico ma anche da un altro, nello specifico, per nulla secondario, elemento: il trascorrere del tempo. Perché da quando il libro è stato pubblicato (2017) ad oggi sono passati altri sei anni ed il mondo nella sua generalità e in quella italica in particolare è ulteriormente mutato.
Se andiamo a cercare la definizione dell’avverbio di tempo ‘quando’ nel vocabolario Treccani troviamo in apertura questa definizione: “Ha la funzione di domandare, in frasi interrogative, in quale tempo o momento si determinerà, si è determinato o si determina, un fatto, una situazione o un’azione”. Nel romanzo e anche nel film di Veltroni però il punto di domanda non c’è. C’è il tentativo da parte del protagonista di trovare un punto in cui fissare la propria presenza nel mondo cercando di determinarne le nuove coordinate.
Ritornano temi cari all’autore. In primis la presenza/assenza di quell’Enrico di cui Venditti ha cantato “Se tu ci fossi ancora ci basterebbe un sorriso per un abbraccio di un’ora”. Quando Giovanni si risveglia quell’Enrico non c’è più da oltre trent’anni e non c’è più neanche il PCI. Qui potevano nascere i problemi perché Veltroni è un cinefilo troppo attento per non aver avuto presente lo schema analogo già portato sullo schermo con successo da Wolfgang Becker nel 2003.
Il riferimento è a quel Goodbye, Lenin! in cui una comunista ortodossa viene colpita da un infarto nella Berlino del Muro per poi risvegliarsi dopo il suo abbattimento. Lì il gioco consisteva nel ritardare il più possibile la sua consapevolezza del cambiamento per non
CREDITI: My movies – Recensione di Giancarlo Zappoli
https://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2023/03/Quando-manifesto.jpg23621654Politeama Fanohttps://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2022/04/politeama-LOGO2022-300x125.pngPoliteama Fano2023-03-22 15:35:022023-03-29 14:36:27QUANDO di Valter Veltroni
Faccio un Cristo che non dice una parola, si tappa la bocca e la tappa al suo autore pezzente. Mai sarò così meschino da raccontare con la mente malata ciò che il corpo alla mente ha sottratto, e cioè il significato: i miei gesti hanno tolto di mano il sapere al cervello imbroglione. Qui il problema non è il significare, qui la virtù sta nel fatto che quello che volevo dire non l’ho detto: l’azione si è ribellata alle suggestioni della mente incravattata.
Fare un film su Cristo senza alcun ausilio produttivo, senza la sicurezza che il film esca in sala, senza pagare nessuno e soprattutto senza ricevere soldi in compenso è un’esperienza che ogni ateo praticante dovrebbe imporsi. L’approccio alla figura del Nazareno è estremamente rispettoso. Il mio figlio di Dio non dice una parola, non si rapporta all’uomo che gli è inferiore, comunica solamente attraverso urla devastanti, perdizione dell’orecchio umano. Il mio Cristo porta le orecchie dell’uomo alla dannazione eterna.
https://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2023/03/WhatsApp-Image-2023-03-21-at-17.12.44.jpeg1024819Politeama Fanohttps://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2022/04/politeama-LOGO2022-300x125.pngPoliteama Fano2023-03-21 17:03:512023-03-29 14:34:54IL CRISTO IN GOLA di Antonio Rezza
Trasponendo su schermo i personaggi più iconici del videogioco – tra cui Luigi, collega e fratello di Mario, il gorilla Donkey Kong e dolci creature come i noti funghetti colorati e a pois -, il film racconta lo scontro tra Super Mario e il terribile Bowser, determinato a conquistare il mondo.
Nella sempre più ricca offerta di prodotti di intrattenimento ispirati al mondo dei videogiochi – in cui rientra la recentissima e seguitissima serie dedicata a The Last of Us – si inserisce Super Mario Bros. L’idraulico italiano più celebre dell’universo videoludico è infatti il protagonista di un film di animazione realizzato in CGI da Nintendo e Illumination Entertainment, casa di produzione di film di successo come i Cattivissimo me, i Minions, Hop, Sing e The Secret Life of Pets.
A dare la voce al super idraulico con i baffi sarà Chris Pratt, lo Star-Lord della trilogia dei Guardiani della galassia, mentre nella versione italiana del film il protagonista verrà doppiato da Claudio Santamaria. Al fianco di Pratt niente di meno che Anya Taylor Joy, reduce del recente successo del thriller The Menu. L’attrice statunitense sarà la Principessa Peach, che accompagnerà Mario nella sua battaglia contro il potente nemico, doppiato da Jack Black, il mitico insegnante di School of Rock. Seth Rogen – che nel 2022 ha interpretato lo zio Bennie in The Fabelmans, l’ultimo film candidato agli Oscar di Steven Spielberg – presterà invece la voce allo scimmione Donkey Kong, mentre Charlie Day doppierà Luigi.
Un cast di tutto rispetto quindi per un film molto atteso, che Chris Meledandri – fondatore e amministratore delegato della Illumination Entertainment – ha dichiarato essere stato in lavorazione per ben sette anni. La regia è affidata a due esperti di animazione: Aaron Horvath e Michael Jelenic. I due registi avevano già lavorato insieme ai Teen Titans Go!, che tra film e serie televisive raccontano le avventure dei Teen Titans, una banda di supereroi adolescenti provenienti dall’universo dei fumetti della DC Comics.
Ma Super Mario Bros sta anche al passo con i tempi, e a differenza dei videogiochi, non sarà la Principessa Peach a essere rapita da Bowser, bensì Luigi – che nevrotico e ansioso com’è, si ritrova in una situazione difficile. I registi hanno dichiarato che sarà compito di Mario recuperare il fratello, e per salvarlo dalle grinfie del nemico dovrà affrontare un’avventura epica. Peach, invece, è la monarca di un regno sì abitato da creature adorabili, ma pur sempre sotto attacco: per questo non può che essere una donna forte, pronta a combattere per proteggere il suo popolo.
https://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2023/03/super-mario-2.png630450Politeama Fanohttps://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2022/04/politeama-LOGO2022-300x125.pngPoliteama Fano2023-03-13 22:49:312023-03-29 14:58:45SUPERMARIO BROS – IL FILM di Aaron Horvath, Michael Jelenc
Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di se stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio.
Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.
Una produzione Indiana Production, Memo Films, Adler, Entertainment e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e Prime Video.
https://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2023/03/LUNDA_KeyArt-scaled.jpg25601792Politeama Fanohttps://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2022/04/politeama-LOGO2022-300x125.pngPoliteama Fano2023-03-08 17:06:562023-03-29 14:34:14L’ULTIMA NOTTE DI AMORE di Andrea Di Stefano
15, 16, 17 maggio BORROMINI E BERNINI. SFIDA ALLA PERFEZIONE
La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital tornerà nelle sale italiane a marzo con tre nuovi titoli che spazieranno dal Rinascimento elegante, equilibrato e ponderato di Perugino agli anni turbolenti del Barocco con l’eterna sfida alla ricerca della perfezione tra Borromini e Bernini, sino ad arrivare all’arte drammatica, oscura, ironica e dissacrante del genio assoluto di Goya.
Il primo appuntamento sarà il 6, 7, 8 marzo con il docu-film dedicato a uno dei più importanti artisti spagnoli di tutti i tempi, L’OMBRA DI GOYA, presentato al 75esimo Festival di Cannes, diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth. Il regista di “Bosch. Il giardino dei sogni”, ha scelto un team di dodici specialisti di tutte le discipline per cercare di decifrare la ricca e sinuosa opera del pittore spagnolo in questo suo nuovo affascinante documentario corale. In testa al composito corteo di esperti e appassionati c’è Jean-Claude Carrière, storico amico e collaboratore di Luis Buñuel, sceneggiatore, scrittore, attore e regista, che López-Linares ha avuto la fortuna di filmare un anno prima della sua prematura scomparsa, ripercorrendo con lui le orme di Goya (1746-1828). Nel corso della narrazione ognuno degli intervistati fa luce a modo suo su un artista dall’incredibile ricchezza espressiva (un otorinolaringoiatra si cimenta, per esempio, nel rintracciare nei quadri le conseguenze della sordità del pittore) avvicinando tra loro i tasselli di un viaggio che esplora la relazione tra cultura ed emozioni, cinema e pittura. Invece di prediligere il percorso cronologico, L’OMBRA DI GOYA riesce a spaziare tra opere di periodi diversi con cui Goya smaschera vizi e ipocrisie della sua epoca, tutte collegate tra loro dalla guida acuta e dalle riflessioni illuminanti di Jean-Claude Carrière, che non manca di individuare i legami artistici tra il pittore e il regista di “Un chien andalou”, accomunati dall’essere originari dell’Aragona, dalla sordità e dalla predilezione per una narrazione di tipo surrealista. L’OMBRA DI GOYA è una produzione Mondex Films, Zampa Audiovisual, López Li Films, Fado Filmes, Milonga Productions.
A 500 anni dalla morte, il 3, 4, 5 aprile arriverà nelle sale PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, regista di Van Gogh. Tra il grano e il cielo e Napoleone. Nel nome dell’arte, su soggetto dello stesso Piscaglia con Marco Pisoni e Filippo Nicosia. Il documentario racconta l’evoluzione di un artista a cavallo tra due mondi: da una parte le architetture di Piero della Francesca fondamentali per la sua formazione, dall’altra la propensione per la pittura devozionale e lo studio fiorentino presso il Verrocchio. Pietro di Cristoforo Vannucci (1450 circa-1523), detto Perugino, nasce a Città della Pieve a metà del Quattrocento. Comincia a lavorare a Perugia ma si trasferisce a Firenze, dove lavora presso la fiorente bottega di Andrea del Verrocchio. Ha Leonardo come collega e Raffaello come allievo. Da artista, Perugino vive così il paradosso di essere “meno di sé stesso”: l’identità di “allievo di Piero della Francesca” e di “maestro di Raffaello” sono più forti della sua. Il suo genio e la sua importanza sono in seguito adombrati da quelli degli artisti a lui immediatamente precedenti e successivi e il suo – pur enorme – apporto viene considerato “di transizione”. Al contrario, grazie a riprese suggestive e all’intervento di storici ed esperti, PERUGINO. RINASCIMENTO IMMORTALE mette in luce le sue peculiarità e il suo ruolo fondamentale all’interno della storia del Rinascimento. Un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei grandi capolavori, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Il tributo a un artista che è stato in grado di ispirare in maniera decisiva i pittori del suo tempo, dando vita a opere di una bellezza immortale.
Il 15, 16, 17 maggio sarà il momento di BORROMINI E BERNINI. SFIDA ALLA PERFEZIONE, prodotto da Sky e Quoiat Films, diretto da Giovanni Troilo, già regista di Frida. Viva la vida, Le Ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce e Power of Rome, e su soggetto di Luca Lancise. Borromini non ha ancora vent’anni quando arriva a Roma a piedi da Milano, lasciando i genitori e il suo lavoro di umile scalpellino al Duomo per inseguire il sogno di lavorare nel cantiere più prestigioso del suo tempo, la Fabbrica di San Pietro. È il 1619, Roma è il centro dell’arte occidentale, ‘the place to be’ per ogni pittore, scultore, architetto che desideri la gloria. Qui spuntano ogni giorno nuovi cantieri di chiese, fontane, palazzi nobiliari e sedi di giovani e ambiziose congregazioni religiose di tutta Europa: a cominciare dalla nuova Basilica di San Pietro, la Chiesa ha deciso di utilizzare l’arte e l’urbanistica come potente mezzo di fascino e persuasione e come simbolo di grandezza di fronte al mondo, per rilanciare il suo messaggio dopo lo shock provocato dalla Riforma protestante di Martin Lutero. Questa è la storia di Borromini, un uomo che si priva di tutto per inseguire un sogno, che si fa tutt’uno con la sua arte, senza altra ambizione che quella di riuscire a realizzarla lottando per affermarsi. È il racconto della rivoluzione architettonica di un genio solitario che cambia per sempre l’aspetto di Roma, attraverso una sfida personale alle convenzioni e ai pregiudizi, con l’umiltà di apprendere dal passato per inventare il futuro, con il coraggio di portare avanti un’idea pagandone il prezzo fino in fondo. Ma è anche la storia della rivalità artistica più famosa di sempre, quella tra Borromini (1599-1667) e Bernini (1598-1680) e soprattutto la storia della rivalità di Borromini con sé stesso: un genio talmente legato alla sua arte da trasformarla in un demone che lo divora dall’interno, fino a spingerlo a scegliere la morte pur di toccare l’eternità.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
https://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2023/03/GrandeArte23_P2_Instagram.jpg10801080Politeama Fanohttps://www.politeamafano.it/wp-content/uploads/2022/04/politeama-LOGO2022-300x125.pngPoliteama Fano2023-03-01 14:13:312023-03-01 14:13:32LA GRANDE ARTE AL CINEMA parte 2